Massoterapia
Massoterapia: tecniche e tipologie di massaggio
La parola massaggio sembra derivare dall’arabo “mass” o “mash” (frizionare, premere) o dal greco “masso” (impastare, maneggiare). I benefici fisici e psicologici di questa pratica sono stati riconosciuti fin dall’antichità, tanto che si può senz’altro affermare che l’arte medica abbia avuto inizio proprio col massaggio. Il massaggio sta vivendo un momento di vigorosa rinascita, grazie a un forte bisogno di ritorno ai valori “naturali”, soprattutto come reazione alle condizioni di intenso stress e di abuso di farmaci imposti dall’attuale società. Oggi, la moderna ricerca scientifica ha definitivamente riconosciuto il massaggio come terapia efficace, definendone i meccanismi d’azione, le indicazioni e le controindicazioni cliniche. Non solo, le sempre più numerose e recenti scoperte sull’importanza di matrice extracellulare e sistema connettivo nell’intera fisiologia del corpo umano, stanno riportando coloro che sono in grado di agire profondamente su di essi (con tecniche di movimento e/o di massaggio), all’antico ruolo di primaria importanza nell’ambito della salute.
Indicazioni del massaggio classico
La massoterapia, ovvero il massaggio terapeutico, presenta numerose applicazioni in medicina riabilitativa, sportiva, vascolare, estetica e in reumatologia, anche se l’azione globale del massaggio fa sì, come accennato in precedenza, che il suo campo di applicazione sia in realtà più vasto di quanto normalmente si immagini.
Controindicazioni e zone interdette al massaggio classico
Il massaggio può comportare, nei seguenti casi, l’accentuazione dei sintomi:
- traumi recenti (occorre aspettare riparazione tessuto)
- processi infiammatori acuti (di origine traumatica, infettiva o allergica)
- gravi flebopatie (flebiti o tromboflebiti)
- insufficienza cardiaca con edema agli arti inferiori (edema di natura secondaria)
- patologie del sistema nervoso centrale (SNC) a evoluzione spastica (in realtà più correttamente tale controindicazione è da riferirsi solo a talune manualità, in particolare a quelle che comportano un aumento del tono muscolare)
- gravi necrosi (per il pericolo di eccesso di eliminazione di sostanze proteiche)
- neoplasie (per il supposto ma non dimostrato pericolo di diffusione linfatica delle metastasi)
- dermatiti o dermatosi (per il pericolo di irritazione, relativamente alle dermatiti e le dermatosi pruriginose, e di contagio, relativamente alle dermatiti infettive)
Di norma si definiscono zone interdette al massaggio (in quanto potrebbe risultare fastidioso o dannoso): tutte le salienze ossee (malleoli, cresta e piatto tibiale, rotula, grande trocantere del femore, cresta iliaca, apofisi spinosa delle vertebre, osso sacro, sterno, clavicola, scapola, gomito-olecrano) e i punti di affioramento di organi vascolari, nervosi e linfatici (cavo popliteo, cavo inguinale, cavo ascellare, cavo o fossa retro-claveolare), organi sessuali. Zone semi-interdette al massaggio, ovvero da massaggiare con particolare cautela, vengono invece considerate: la faccia antero-laterale del collo, la zona retro-auricolare, il solco tibiale e la zona anteriore del gomito.
Tecniche di massaggio:
1. Sfioramento
Quando si parla di sfioramento, non si parla di quello che indica il significato vero e proprio della parola ma si tratta di una metodologia per massaggiare che generalmente precede le altre manovre, come se andasse a preparare, o meglio riscaldare, la zona su cui si andrà ad effettuare il massaggio. Si tratta di un movimento che agisce molto più superficialmente rispetto agli altri. Per fare i giusti movimenti, prendendo in riferimento le tecniche di massaggio, sarà necessario posizionare le mani con i palmi rivolti verso il basso ed iniziare a farle scorrere sulla pelle, facendole muovere alternamente, senza mai fermarsi e seguendo la direzione della corrente venosa. Quando si parla di sfioramento, per l’appunto, le gesta dovranno essere leggere e bisognerà procedere lentamente. Questa manovra serve per creare un primo contatto con la pelle, ma anche per migliorare la circolazione sanguigna e rilassare la muscolatura e la nervatura.
2. Sfregamento
E’ una manovra simile allo sfioramento. La differenza sostanziale è l’intensità e la forza applicata. La pressione più decisa ha un effetto diretto sulla circolazione linfatica e venosa. il risultato è che vengoni stimolati i vasi linfatici stimolando anche il il ritorno venoso. Per questo motivo è fondamentale che la direzione dello sfregamento sia eseguita nel senso della circolazione venosa stessa.
3. Frizione
Parlando della frizione, invece, si può dire che, anche se non agisce in profondità quanto l’impastamento, è molto più forte rispetto allo sfioramento. Diciamo che questa manovra di base è una via di mezzo fra le altre due. È in grado di favorire l’elasticità della pelle e di riattivare alcune funzioni a livello venoso e linfatico. Si tratta comunque di movimenti lenti e molto lineari, che devono trattare il muscoli in maniera trasversale. A questo punto, non servirà altro che acquisire un po’ di esperienza attraverso qualche video corso sulle varie tecniche che potrà rendere più chiara l’effettuazione di ognuno di questi movimenti del massaggio in maniera corretta ed accurata.
4. Impastamento
La tecnica consiste nel prendere sollevare spostare trasversalmente il muscolo esercitando una pressione contrapposta tra le varie dita. È possibile farla solo in presenza di massa muscolare. In questo caso si possono distinguere due forme di impastamento una superficiale, ed una profonda.
Pizzicottamento. Se si vuole eseguire un impastamento su piccole zone si esegue una tecnica chiamata pizzicottamento. Questa manovra si esegue tra cute e sottocute sfruttando il pollice e l’indice assieme alle altre dita afferrando la pelle. Anche questa è utile per scollare aderenze cutanee e sottocutanee. Questa tecnica ha un effetto stimolante sulla pelle con azione vasodilatatrice.
Impastamento profondo. Si usa di norma su zone estese. La pressione sul tessuto muscolare è più elevata e conviene usare entrambe le mani alternativamente ( quando una prende l’altra lascia ). L’ Impastamento ha un effetto drenante in quanto comprime e strizza il muscolo liberando dei liquidi. Mentre il pizzicottamento ha un maggior effetto stimolante sulla cute con azione vasodilatatrice riflessa, l’impastamento profondo ha un maggiore effetto drenante, in quanto libera al muscolo dai liquidi.
5. Percussione
La percussione si esegue con una serie di picchiettamenti molto rapidi e brevi tra di loro. L’intensità deve essere variabile al pari della forza esercitata a seconda dell’effetto voluto. Si possono usare le dita, il bordo della mano con le mani in posizione di coppetta. Azione sedativa o stimolante della percussione. Se usiamo i polpastrelli, con le dita flesse si ha un effetto sedativo. Al contrario con la mano di taglio le percussioni sono più forti e hanno un effetto stimolante. In entrambi i casi l’effetto di migliorare la contrattilità ed il metabolismo muscolare agendo per via riflessa sul circolo arterioso. L’azione stimolante è anche a carico del sistema nervoso.
6. Vibrazione
Scopo della vibrazione di trasmettere movimenti brevi e rapidi che spostano il tessuto sottocutaneo e scuotono il corpo in base alla forza applicata. Può essere effettua con i polpastrelli con la mano intera. L’ azione vibratoria parte dalla parte più vicina e si trasmette alla parte più lontana. Le vibrazioni possono essere verticali od orizzontali. Sugli arti si esercita attraverso lo scuotimento afferrando le estremità e trasferendo il movimento vibratorio tutte le masse muscolari. L’effetto sarà di tipo sedativo o stimolante in base all’ampiezza e all’energia della vibrazione stessa. Ogni persona è differente. Ogni massaggio, ogni trattamento deve essere adattato alla persona.